New beneficiaries of the Humanitarian Corridors have arrived in these days: their lives are snatched from human trafficking and the dangerous crossing of the Mediterranean Sea. “Today a new life begins” said Marco Impagliazzo, President of Sant’Egidio, welcoming the 22 Afghan refugees who arrived at Rome Fiumicino airport on a flight from Islamabad. This arrival was possible thanks to an agreement between Sant’Egidio and the Ministries of the Interior and Foreign Affairs. The Afghans had fled to Pakistan in August 2021, when the Taliban seized power in Afghanistan. Since then they have been living in difficult conditions in unofficial refugee camps in the centre of the capital, Islamabad. “Today’s arrival,” Impagliazzo told the SIR news agency, “is a message to Europe. This humanitarian corridor programme works and can become a European programme. Countries like Italy, Belgium and France have already adopted it, but it could be adopted at European level as a good practice with much larger quotas‘.
After their arrival in Fiumicino, the beneficiaries of the Humanitarian Corridors will be hosted in three Italian regions (Liguria, Lombardy and Lazio) and will immediately start to learn the language to enter the world of work as soon as possible. The same path will be followed by the Syrian refugees, who also arrived in recent days. The latter will be accommodated in five regions (Lazio, Calabria, Lombardy, Sicily, Veneto), partly thanks to their relatives, who previously arrived with the Humanitarian Corridors and are well integrated in Italy, and partly in houses provided by Italian families and local associations.
The hope is that, as Impagliazzo stated, the humanitarian corridors will really become a practice that can be replicated throughout Europe and allow many people in fragile conditions to start a new life.
Sono giunti nei giorni scorsi nuovi beneficiari dei Corridoi Umanitari: tante nuove storie personali, tanti vite strappate alla tratta di esseri umani e alla traversata pericolosa del Mediterraneo. “Oggi inizia una vita nuova” ha detto Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio, accogliendo i 22 profughi afghani giunti all’aeroporto di Roma Fiumicino con un volo proveniente da Islamabad. Questo arrivo è stato possibile grazie all’intesa tra Sant’Egidio e i ministeri dell’Interno e degli Esteri. I cittadini afghani erano fuggiti in Pakistan nell’agosto 2021, con la presa del potere dei Talebani in Afghanistan. Da allora hanno vissuto in condizioni difficili in campo profughi non ufficiale nel centro della capitale, Islamabad. “L’arrivo di oggi – ha detto Impagliazzo all’Agenzia stampa SIR – è un messaggio all’Europa. Questo programma dei corridoi umanitari funziona e può diventare un programma europeo. Ad oggi lo hanno già adottato paesi come l’Italia, il Belgio e la Francia ma potrebbe essere adottato a livello europeo come una buona pratica con quote molte più ampie”.
Dopo l’arrivo a Fiumicino, i beneficiari dei Corridoi umanitari verranno accolti in tre regioni italiane (Liguria, Lombardia e Lazio) e subito avviati all’apprendimento linguistico e al mondo del lavoro. Stesso percorso sarà seguito dai profughi siriani, arrivati sempre nei giorni scorsi. Questi ultimi verranno accolti in cinque regioni (Lazio, Calabria, Lombardia, Sicilia, Veneto), in parte grazie ai loro parenti, giunti in precedenza coi Corridoi Umanitari e ben integrati in Italia, e in parte in case messe a disposizione da famiglie italiane e associazioni locali.
La speranza è che, quindi, come auspicato da Impagliazzo, i corridoi umanitari diventino davvero una pratica che possa essere replicata in tutta Europa e che permetta a tante persone in condizioni di fragilità di cominciare una nuova vita.